Tutto Ciò Che C'è Da Sapere Sui Tricomi

Tricomi Di Cannabis

Miguel Antonio Ordoñez
Miguel Antonio Ordoñez
Ultimo aggiornamento:

Probabilmente avrete già sentito parlare dei tricomi, ma qualcuno non conosce la loro esatta funzione. Anche se non sono molto conosciuti, i terpeni contengono le sostanze più importanti prodotte dalla pianta di cannabis. Ecco un resoconto completo sui tricomi della cannabis.

Se vi è capitato di svolgere delle ricerche sulla lavorazione e l'anatomia della marijuana, siamo certi che avrete già incontrato il termine “tricomi”. Anche se potrebbero sembrare delle molecole presenti nella cannabis, come cannabinoidi, terpeni e flavonoidi, i tricomi in realtà sono i loro contenitori!

I tricomi svolgono diverse funzioni essenziali durante il ciclo vitale della cannabis ed incidono notevolmente anche sulla qualità di una genetica. Prima di scoprire le varietà che sviluppano i “tricomi migliori”, esaminiamo i diversi tipi di tricomi e il loro preciso ruolo nella pianta di cannabis. Iniziamo!

COSA SONO I TRICOMI?

COSA SONO I TRICOMI?

Osservando una pianta di cannabis matura, i tricomi appaiono come sottili filamenti bianchi che emergono dalle cime e dalle foglioline resinose. Curiosamente, la parola deriva dal greco “tríchōma”, che significa “crescita di peli”. Visti da lontano, tuttavia, i tricomi assumono l'aspetto di un manto compatto e cristallizzato, che ricopre i fiori. Vi è mai capitato che qualcuno associasse la definizione “cristalli di THC” o resina ad una ganja particolarmente potente? In modo più o meno consapevole, si riferiva alla grande quantità di tricomi. Questa sottile peluria racchiude la più elevata concentrazione di cannabinoidi, flavonoidi e terpeni rispetto a qualsiasi altra parte della pianta.

Sebbene il nostro discorso sia incentrato sulla cannabis, i tricomi sono presenti in molte altre specie vegetali. Il loro aspetto è diverso, così come la loro funzione, ma si tratta comunque di tricomi. Per evitare malintesi, in questo articolo parleremo esclusivamente dei tricomi della cannabis.

A COSA SERVONO I TRICOMI?

A COSA SERVONO I TRICOMI?

Come molte altre parti anatomiche vegetali, i tricomi svolgono molteplici funzioni. Contengono numerose sostanze chimiche—spesso in forma di resina vischiosa—ma ricoprono anche un ruolo essenziale nella difesa della pianta.

I TRICOMI PER LA PROTEZIONE CONTRO GLI ELEMENTI ATMOSFERICI

Durante la fase di fioritura, le piante di cannabis femmina diventano fragili e sensibili agli agenti atmosferici. Fattori come calore, raggi UV e vento rappresentano una minaccia per le piante prive di protezione. Tuttavia, grazie alla presenza di tricomi, gli esemplari sono al sicuro da questi elementi. I tricomi ricoprono una notevole porzione di superficie della pianta e sono biologicamente progettati per mantenere l'esemplare al fresco e al riparo dai raggi UV. Allo stesso tempo, queste ghiandole rappresentano uno scudo protettivo contro il vento, che potrebbe danneggiare la pianta.

I TRICOMI PER LA PROTEZIONE CONTRO ANIMALI E PARASSITI

I tricomi contrastano la furia degli elementi atmosferici, ma respingono anche gli attacchi provenienti dal regno animale. Come molte altre piante fiorite, la cannabis può attirare parassiti e altri animali. Fortunatamente, le sostanze presenti all'interno dei tricomi fungono da repellenti naturali contro insetti e predatori. Esse sprigionano aromi pungenti e sapori amari, rendendo la pianta meno appetibile.

TIPI DI TRICOMI

TIPI DI TRICOMI

Fino a questo momento non abbiamo fatto distinzioni, tuttavia esistono diverse tipologie di tricomi. Alcuni crescono prevalentemente sulle piante di cannabis, ma tutti svolgono un ruolo importante. Innanzitutto, dobbiamo distinguere i tricomi ghiandolari dai tricomi non ghiandolari.

TRICOMI GHIANDOLARI

I tricomi ghiandolari producono sostanze all'interno della “testa”, ovvero nella loro ghiandola. Nella pianta di cannabis esistono tre principali tipologie di tricomi ghiandolari.

  • Tricomi capitati-peduncolati

I tricomi capitati-peduncolati sono i più grandi e misurano 50–100 micron di larghezza. Queste ghiandole sono generalmente visibili sulle cime di buona qualità. Come si può intuire dal nome, questi tricomi sono composti da uno stelo relativamente ampio, su cui poggia una ghiandola ricca di cannabinoidi e terpeni.

  • Tricomi capitati-sessili

Nonostante siano più piccoli rispetto ai precedenti, questi tricomi sono altrettanto importanti. Raggiungono i 20–30 micron di diametro e anch'essi, come i capitati-peduncolati, sono dotati di stelo. Tuttavia, questo gambo è più corto e, in proporzione, l'intera ghiandola contiene una minor quantità di molecole.

  • Tricomi bulbosi

Nonostante il nome, i tricomi bulbosi sono davvero microscopici e non superano i 10–15 micron di larghezza. A differenza delle altre due tipologie, non possiedono un gambo, ma ricoprono l'intera superficie della pianta. Contengono le stesse sostanze degli altri tricomi, ma in quantità minime.

TRICOMI NON GHIANDOLARI

Come potete immaginare, questi tricomi si distinguono dagli altri per l'assenza di ghiandole. Ciò significa che non contengono i cannabinoidi e le altre molecole che tanto apprezziamo nei tricomi. Ad ogni modo, svolgono diverse funzioni e non dovrebbero essere ignorati.

  • Tricomi unicellulari

I tricomi unicellulari hanno il compito di proteggere la pianta da temperature estreme e mancanza d'acqua. Inizialmente ricoprono la giovane plantula, crescendo sulla parte inferiore delle foglie. Come si può intuire dal nome, questi tricomi sono costituiti da una sola cellula e sono visibili soltanto al microscopio. Da vicino, tuttavia, si possono notare strutture simili a filamenti corti.

  • Tricomi cistolitici

Anche i tricomi cistolitici emergono nelle fasi iniziali del ciclo vitale della cannabis. Il loro aspetto è simile a quello dei tricomi unicellulari, ma i tricomi cistolitici sono più grandi e presentano delle escrescenze sulle pareti cellulari. Tali protuberanze li rendono ruvidi al tatto; probabilmente hanno il compito di proteggere gli esemplari giovani da eventuali predatori erbivori.

  • Tricomi anteridiali sessili

Infine, i tricomi anteridiali sessili crescono esclusivamente sulle antere e sui calici della pianta di cannabis. Hanno una dimensione di circa 80 micron e sono quindi i più grandi tra i tricomi sessili. Quelli sui calici, tuttavia, sono leggermente più piccoli rispetto a quelli che crescono sulle antere.

IL CICLO VITALE DEI TRICOMI

IL CICLO VITALE DEI TRICOMI

Come la pianta che li ospita, anche i tricomi seguono un proprio processo di sviluppo. Il loro ciclo vitale è sincronizzato con quello della cannabis, pertanto i cambiamenti più sostanziali avvengono alla 3ª–4ª settimana di fioritura. A partire da questo periodo, è importante osservare con attenzione la pianta, per individuare il momento ideale per la raccolta. Per una visione più dettagliata, consigliamo di utilizzare una lente di ingrandimento fino a 120x.

STABILIRE IL MOMENTO DELLA RACCOLTA

Quando il momento della raccolta si avvicina, noterete che i tricomi assumono progressivamente tre diverse tonalità: trasparente, opaco o color ambra.

Se i tricomi sono trasparenti, la pianta non è ancora pronta per essere raccolta. L'esemplare sta producendo resina all'interno delle ghiandole ed i tricomi non sono ancora giunti a saturazione. Le cime di cannabis raccolte in questo momento generano effetti quasi impercettibili.

Quando i tricomi assumono sfumature opache e lattiginose, significa che hanno raggiunto la massima produzione di resina. Se volete ottenere uno sballo intenso a livello mentale, questo è il momento ideale per raccogliere le cime. Chi coltiva ceppi sativa dovrebbe evitare di attendere ulteriormente. In questa fase la varietà non genera necessariamente effetti intensi, ma ha comunque raggiunto la sua potenza massima.

Stabilire Il Momento Della Raccolta Con I Tricomi

Stabilire Il Momento Della Raccolta Con I Tricomi

Stabilire Il Momento Della Raccolta Con I Tricomi

Successivamente, i tricomi svilupperanno sfumature color ambra. Se state coltivando varietà indica, questo è il momento perfetto per raccoglierle. I tricomi color ambra generano uno sballo prevalentemente rilassante e soporifero, piuttosto che stimolante e dinamico. Tuttavia, questo segnale indica anche che i livelli di THC stanno iniziando a diminuire. Se desiderate ottenere questo tipo di effetti, procedete al raccolto quando circa il 50% dei tricomi avrà assunto tonalità ambrate.

Nota a margine: Prima ancora di avviare la piantagione, potete adottare alcune strategie per massimizzare la quantità di tricomi sviluppati dalle piante.

ISOLARE I TRICOMI

Come Isolare I Tricomi Per Realizzare Concentrati

I tricomi contengono tutta la resina responsabile dei tanto apprezzati effetti della cannabis. È quindi importante sapere come isolare i tricomi dal resto della pianta per realizzare hashish o concentrati. Fortunatamente, esistono varie opzioni per raggiungere livelli di sballo più elevati.

METODO MECCANICO (CON IL GRINDER)

Probabilmente state pensando: “Ma come? Intendete un classico grinder?”. Proprio così: se avete a disposizione un grinder a tre scomparti, potete già isolare meccanicamente i tricomi! È sufficiente inserire la ganja all'interno, tritarla e ammirare i piccoli frammenti che si depositano sul fondo. “Ma questo è soltanto kief!”. Esatto, cari lettori! Il kief, in pratica, è un accumulo di tricomi in forma polverizzata. Non contiene il 100% dei tricomi presenti nelle cime, ma si tratta comunque di una quantità considerevole.

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ESTRAZIONE CON SOLVENTE

Se volete raccogliere gran parte dei tricomi, potete eseguire un'estrazione con solvente. Questa tecnica prevede l'utilizzo di olio di butano pressurizzato per separare i tricomi dal resto del materiale vegetale. Considerando la natura estremamente volatile del butano, può essere rischioso eseguire tale procedura in casa. Tuttavia, molti dei concentrati distribuiti legalmente sul mercato sono stati ottenuti con questo metodo. Nonostante i potenziali rischi per la sicurezza, questa è la tecnica più economica ed efficiente, e può diventare pericolosa se non viene eseguita da professionisti. Se non volete usare il butano, potete sostituirlo con dell'alcol Everclear. Nel nostro negozio online abbiamo a disposizione anche dispositivi utili per semplificare la procedura.

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ESTRAZIONE SENZA SOLVENTI

Per finire, l'estrazione senza solvente è il metodo più sicuro ed efficace attualmente disponibile. Per realizzarlo in casa, dovete mescolare la cannabis a dei cubetti di ghiaccio, e agitare il tutto per favorire il distacco dei tricomi. Il procedimento è piuttosto dettagliato. Se volete sperimentarlo, vi invitiamo a consultare la nostra guida. Come risultato otterrete un bubble hash potente e puro. Ricordate di utilizzare sacchi filtranti di buona qualità e di procurarvi una pressa per rosin affidabile.

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