Piante da Consociazione per la Cannabis: Menta

Pianta D'Accompagnamento Per Una Cannabis Migliore: Menta

Luke Sholl
Luke Sholl
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Oggi la coltivazione domestica di cannabis è in aumento pressoché ovunque. I coltivatori cercano sempre nuove soluzioni per migliorare il rendimento delle piantagioni, preferibilmente utilizzando metodi naturali anziché prodotti chimici. Una delle opzioni disponibili è la consociazione di piante.

Oggi la coltivazione domestica della cannabis è in continua espansione, soprattutto dato che il possesso e la piantumazione dei semi stanno diventando legali in diverse nazioni. I coltivatori cercano sempre nuove soluzioni per migliorare la salute e il rendimento delle piantagioni, concentrandosi in particolare sui metodi naturali, piuttosto che su opzione chimiche. Uno di questi metodi è la consociazione di piante.

Cos'è la Consociazione di Piante?

Il concetto alla base della consociazione di piante è quello di migliorare l'ambiente di coltivazione nel suo complesso, posizionando diverse specie di piante, complementari tra loro, le une accanto alle altre. Ogni esemplare possiede un meccanismo di “protezione” individuale, che consente alla pianta di crescere e riprodursi, garantendo la sopravvivenza della specie. Questo meccanismo include la secrezione di odori e resine che proteggono l'esemplare dagli insetti nocivi o attraggono quelli benefici. Anche l'apparato radicale della pianta può migliorare la qualità del terreno circostante, promuovendo la ventilazione e l'assorbimento delle sostanze nutritive. Alcune piante possono addirittura offrire un supporto strutturale ad altri tipi di vegetazione nelle vicinanze.

Il THC, ingrediente psicoattivo della cannabis, funge da repellente naturale contro centinaia di parassiti. Ad ogni modo, la pianta è comunque esposta agli attacchi di vari agenti patogeni. Le piante da consociazione possono proteggere la piantagione di cannabis. La consociazione di piante rappresenta una valida opzione, sia per chi coltiva all'aperto che per gli ambienti chiusi.

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Cannabis e Menta

Piantare la menta piperita all'interno della piantagione di cannabis è uno dei modi migliori per allontanare gli afidi—minuscoli pidocchi, o insetti, che si nutrono della linfa delle piante. Gli afidi si riproducono velocemente, talvolta anche senza accoppiamento. Una colonia particolarmente numerosa può danneggiare gravemente le piante, inclusa la marijuana.

La menta respinge gli afidi poiché contiene mentolo. La menta può anche tenere alla larga topi, scarafaggi e formiche. È inoltre una pianta perfetta per (cercare di) camuffare l'aroma sprigionato dalla cannabis—sebbene non sia in grado di eliminarlo completamente, a meno che non stiate coltivando più menta che cannabis.

Detto questo, la menta è una specie vegetale infestante. È dunque preferibile sistemarla accanto alla cannabis, ma all'interno di vasi separati, anziché nello stesso terreno dove crescono le piante di marijuana.

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Caratteristiche della Menta

Il nome della pianta vanta origini mitologiche. La dea Persefone era gelosa della figlia del dio Cocito, Minta (o Myntha), e per questo un giorno la trasformò in pianta—da qui ha origine il detto “verde di invidia”. Il nome della pianta, menta, significa infatti “verde”.

La menta è una pianta erbacea perenne, originaria delle regioni del Mediterraneo, e può raggiungere un'altezza di circa 60cm. Le foglie sono increspate, con bordi seghettati, steli corti e forma lanceolata.

I fiori della menta sono di sesso maschile il primo giorno di fioritura e di sesso femminile il secondo giorno. Si ritiene che in questo modo la pianta riesca a sopravvivere e a diffondere il polline tramite gli insetti. I fiori assumono diverse tonalità, dal blu al rosso. Molte piante del genere Salvia sviluppano tricomi o filamenti (proprio come le piante di cannabis) sulle foglie, sugli steli e sui fiori.

La Salvia è il genere più ampio all'interno della famiglia delle Lamiaceae. A questa categoria appartengono quasi 1.000 specie diverse di arbusti e piante erbacee annuali e perenni.

Come Coltivare la Menta

COME COLTIVARE LA MENTA

La menta predilige terreni argillosi, umidi e parzialmente ombreggiati. Se volete coltivarla accanto agli esemplari di cannabis, dovrete mantenerla ad un'altezza inferiore rispetto alla marijuana. Inseritela nella piantagione solo quando la ganja avrà raggiunto dimensioni adeguate, in modo che la menta non sovrasti le piante di cannabis, oscurandole. Posizionate ogni esemplare ad una distanza di circa 10–20cm.

La menta si diffonderà rapidamente. Se la utilizzate come pianta da consociazione, dovreste coltivarla in vasi separati—in caso contrario, il suo apparato radicale potrebbe entrare in competizione con quello della cannabis, per la conquista di spazio e sostanze nutritive. Non utilizzate recipienti incrinati o rotti, poiché le radici della menta potrebbero fuoriuscire dalle aperture e propagarsi all'esterno. È possibile coltivare facilmente la menta anche partendo da una talea.

Impollinazione Incrociata

La consociazione tra cannabis e menta non genera un'impollinazione incrociata tra le due piante. Tuttavia, la menta è famosa per la sua capacità di impollinare diverse specie di menta ed altre piante ad essa correlate.

Ulteriori Vantaggi

Esistono molte altre valide ragioni per scegliere la menta come pianta da consociazione per la cannabis. Se avete una piantagione all'aperto, la menta può attirare le api ed altri insetti impollinatori. Tale aspetto non è necessariamente positivo per la cannabis, che infatti può essere soggetta ad una impollinazione incrociata da parte di esemplari di cannabis o piantagioni di canapa nelle vicinanze. In alcune parti degli Stati Uniti, le piantagioni di canapa e di marijuana sono ormai legali e spesso vengono coltivate in terreni adiacenti. Tuttavia, molti coltivatori cercano di evitare che le due piante crescano troppo vicine.

A parte questo, la menta è anche un'erba molto saporita, adatta per la preparazione di tè e tisane, e come guarnizione di varie pietanze. Dalla menta si possono anche ricavare oli essenziali, utili per l'aromaterapia.

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