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La Teoria Delle Scimmie Ebbre Nell'Evoluzione Umana
5 min

La Teoria Delle Scimmie Ebbre Nell'Evoluzione Umana

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Man mano che la scienza rivela gli effetti dei funghi allucinogeni sul cervello umano, riproponiamo un antico postulato. Secondo la teoria delle scimmie ebbre, formulata da Terence McKenna negli anni ’90, i funghi allucinogeni avrebbero svolto un ruolo cruciale nello sviluppo cognitivo dell'umanità. Esaminiamo questa ipotesi nel dettaglio.

Per i fan dei funghi contenenti psilocibina, è bello sapere che questi organismi potrebbe aver svolto un ruolo chiave nell'evoluzione dell'umanità. E questa idea non è poi così improbabile come si potrebbe pensare. Chi conosce Terence McKenna, e la sua “teoria delle scimmie ebbre”, forse avrà già acquisito qualche informazione in merito. Tutti gli altri scopriranno in questo articolo alcune ipotesi insolite ed avvincenti.

A differenza di molte altre congetture, la teoria delle scimmie ebbre resiste alle critiche, si adatta e può integrarsi, senza sostanziali stravolgimenti, alle ipotesi esistenti senza uscirne sconfitta o entrare in conflitto con esse.

Cos'è la Teoria delle Scimmie Ebbre?

Cos'è la Teoria delle Scimmie Ebbre?

La teoria delle scimmie ebbre (o, per meglio dire, l'ipotesi delle scimmie ebbre, o scimmie allucinate) suppone che la rapida e drastica espansione della coscienza umana—avvenuta tra 2 milioni e 300 mila anni fa—sia stata influenzata, ed alimentata, dall'assunzione di funghi appartenenti al genere Psilocybe.

Man mano che le foreste africane si ritiravano per lasciar posto alla savana, le scimmie sarebbero scese dagli alberi, iniziando a vivere nelle praterie. Questa teoria, ampiamente riconosciuta, spiegherebbe come e perché le scimmie siano diventate bipedi. I primi ominidi, stanziati nelle distese erbose, avrebbero quindi iniziato a seguire e cacciare diversi animali. Le grandi mandrie di erbivori lasciavano enormi quantità di escrementi al loro passaggio. E i funghi Psilocybe cubensis presenti in Africa, insieme a molte altre specie contenenti psilocibina, proliferano nel letame.

Pertanto, è altamente probabile che gli uomini preistorici abbiano incontrato questi funghi nel loro percorso. Ed è altrettanto probabile che, ad un certo punto, li abbiano assaggiati.

Secondo l'ipotesi delle scimmie ebbre, il consumo di questi funghi avrebbe stimolato le funzioni cognitive, l'empatia e lo sviluppo del linguaggio, finendo per innescare un processo cognitivo-evolutivo dal ritmo accelerato.

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Chi è Terence Mckenna?

Chi è Terence Mckenna?

Terence Mckenna è stato un celebre filosofo, accademico e psiconauta. Ha ottenuto popolarità nella seconda metà del XX secolo, ed essendo uno dei maggiori sostenitori delle sostanze psichedeliche, ha avuto sia fan che acerrimi nemici. È stato un personaggio controverso e (per certi versi) radicale, spesso in contrasto con la società mainstream.

Tuttavia, in veste di etnofarmacologo—esperto che studia le sostanze e i rimedi tradizionali utilizzati dalle diverse culture—Mckenna formulò concetti tutt'altro che futuristici. Le sue idee, emerse dopo attenti studi sullo sciamanesimo e sulle medicine tradizionali, erano profondamente radicate nella storia antica.

Da qui nacque la teoria delle scimmie ebbre. Nel suo libro, Food for the Gods (Il Nutrimento degli Dei), McKenna espose le sue ipotesi in modo dettagliato. Completò l'opera negli ultimi anni della sua vita; una vita dedicata all'esplorazione delle sostanze psichedeliche e della coscienza umana.

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Qual è il Ruolo dei Funghi Allucinogeni nella Teoria della Scimmia Allucinata?

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I funghi allucinogeni costituiscono il nucleo centrale della teoria della scimmia allucinata. Secondo alcune recenti scoperte, i funghi sono stati il primo organismo multicellulare apparso sul pianeta. Le specie rinvenute in alcune colate laviche risalgono ad oltre 2,4 miliardi di anni fa. Il primo organismo unicellulare è comparso 2,8 miliardi di anni fa. L'Homo Sapiens apparve inizialmente come Homo Erectus, 650 milioni di anni fa. Questo significa che i funghi ci hanno preceduto di 2 miliardi di anni.

Ma perché i funghi potrebbero aver avuto un impatto così intenso sulla nostra coscienza? Inizialmente, l'ipotesi si basava sulle esperienze sensoriali generate dai funghi allucinogeni. I funghi contenenti psilocibina consentono l'accesso di “nuovi” dati nel cervello, aumentando l'empatia e permettendo di osservare il mondo da un punto di vista diverso. In pratica, i funghi alterano drasticamente la percezione della realtà. Chi li ha assaggiati, conosce bene questa sensazione.

Le moderne ricerche scientifiche supportano questa teoria. Il costante sviluppo tecnologico e la progressiva scomparsa dei pregiudizi che circondavano le sostanze psichedeliche hanno consentito di esaminare meglio le potenzialità dei nostri antenati. I risultati sono sbalorditivi.

A quanto pare, le sostanze psichedeliche sarebbero letteralmente in grado di elevare la coscienza a livelli superiori. Una volta acquisita questa informazione, risulta semplice ipotizzare che i funghi allucinogeni possano aver influito sull'evoluzione umana. E non è tutto: sembra che la psilocibina possa aumentare la neuroplasticità e la neurogenesi. Di conseguenza, permetterebbe al cervello di costruire nuovi circuiti neuronali e di distruggere quelli vecchi.

Tutto ciò potrebbe avere ripercussioni notevoli. Secondo questa teoria, la psilocibina avrebbe letteralmente aiutato il cervello a costruire nuovi percorsi neurali, accelerando esponenzialmente la nostra evoluzione. Inoltre, avrebbe fornito un vantaggio agli individui che consumavano i funghi allucinogeni. Essendo in grado di acquisire nuove abilità più rapidamente e di pensare in modo astratto, essi avrebbero avuto maggiori probabilità di successo.

Perché la Teoria delle Scimmie Ebbre è Controversa?

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La teoria delle scimmie ebbre presenta anche alcune imperfezioni. Il maggior difetto consiste nel fatto che è straordinariamente semplice. Per quanto ne sappiamo, l'evoluzione è un processo estremamente complesso, in cui sono coinvolti diversi fattori. L'idea che un singolo evento abbia scatenato un processo evolutivo articolato, come quello della coscienza umana, sembra a dir poco semplicistica.

Esistono molte altre ipotesi altrettanto interessanti, che cercano di spiegare il repentino sviluppo della coscienza umana. Si tratta di teorie distinte, ma sostanzialmente incentrate sul fattore della cooperazione. La vera cooperazione, dimostrata forse solamente dagli esseri umani, ci avrebbe offerto un netto vantaggio rispetto alle altre specie.

Molti animali, e forse le piante (attraverso i funghi), comunicano tra loro, ma il rapporto empatico tra esseri umani può diventare estremamente profondo. Noi abbiamo sviluppato una teoria della mente, che la maggior parte degli altri esseri viventi sembra non possedere. In pratica, siamo in grado di comprendere gli stati mentali di noi stessi e dei nostri simili e quindi di cooperare.

Secondo molte teorie, abbiamo sviluppato una coscienza così profonda e potente proprio grazie alla nostra capacità di cooperare. Tali ipotesi includono anche le nostre avanzate abilità di linguaggio. Cooperazione e linguaggio vanno di pari passo: l'una non esisterebbe senza l'altra.

Ma ecco l'aspetto intrigante: la teoria delle scimmie ebbre si inserisce perfettamente tra tutte queste ipotesi. Empatia, linguaggio, capacità di condividere le esperienze: i funghi avrebbero incoraggiato tutte queste facoltà. Anche se è riduttivo pensare che i funghi allucinogeni siano gli unici responsabili della nostra straordinaria evoluzione, è perfettamente logico supporre che essi abbiano favorito e supportato i cambiamenti già in atto.

Scoperte Moderne Relative agli Effetti dei Funghi Allucinogeni sul Cervello

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La psilocibina, ed altre sostanze psichedeliche come la DMT, innescano un circolo vizioso di serotonina nel cervello. A differenza di sostanze come l'MDMA, che aumentano notevolmente la ricettività del cervello nei confronti della serotonina, gli psichedelici agiscono in modo ambivalente: aumentano sia il rilascio, che la ricettività. Questo è un modello molto semplificato di ciò che avviene nella realtà, ma tale processo di destabilizzazione consente al cervello di costruire nuovi percorsi neurali.

Le sostanze psichedeliche influenzano anche il claustro o “sistema della condizione di default” (DMN—Default Mode Network). Cos'è il claustro? Nessuno lo sa con certezza, ma sarebbe composto da una rete di neuroni al centro della corteccia cerebrale, e da lì si estenderebbe in ogni parte del cervello. Secondo l'ipotesi più accreditata, la funzione del claustro è quella di gestire gli stimoli del cervello dando vita alla “coscienza”.

Le sostanze psichedeliche riducono l'attività di questa parte del cervello, aumentando quella delle altre aree. Questo potrebbe provocare il fenomeno della morte dell'ego, amplificare le percezioni sensoriali e ravvivare ricordi ed emozioni durante il trip. La coscienza potrebbe infatti connettersi direttamente ad essi, senza essere filtrata dal claustro.

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La Teoria delle Scimmie Ebbre Potrebbe Spiegare la Nostra Evoluzione

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Tutto sommato, la teoria delle scimmie ebbre è alquanto intrigante. Quando venne formulata, fu accolta con scetticismo dalla società. Ma oggi, la mentalità è notevolmente cambiata. E, come spesso accade, le idee un tempo ritenute assurde si rivelano in seguito piuttosto accurate. Questo non significa che la teoria sia esatta: è improbabile che lo sia. Sappiamo che i nostri antenati mangiavano funghi allucinogeni, ma non possiamo sapere quali effetti abbiano prodotto nel loro cervello. Tuttavia, possiamo elaborare alcune ipotesi.

È improbabile che gli psichedelici siano stati in grado, da soli, di accelerare la nostra evoluzione in modo così marcato, quindi il postulato originale è probabilmente esagerato. Tuttavia, l'aspetto più interessante di questa teoria è che può combinarsi ed integrarsi con altre ipotesi, senza perdere la sua natura. Il concetto fondamentale—secondo il quale gli uomini primitivi iniziarono a consumare funghi allucinogeni, innescando cambiamenti a livello cognitivo e di coscienza—rimane intatto, anche se associato ad altre teorie concorrenti. Che, in realtà, potrebbero non essere affatto contrastanti.

Steven Voser
Steven Voser
Steven Voser è un giornalista indipendente che si occupa di cannabis. È da oltre 6 anni che scrive articoli su tutto ciò che riguarda la marijuana: come coltivarla, come godersela al meglio, l'industria in forte espansione e il torbido panorama legale che la circonda.
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