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Varietà Autofiorenti Philosopher Seeds
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I 5 Consigli Della Philospher Seeds Su Come Coltivare Varietà Autofiorenti

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Quello che vi proponiamo qui di seguito è un articolo scritto dai nostri amici della Philosopher Seeds. La loro grande esperienza nella coltivazione di varietà di Cannabis autofiorenti viene messa a vostra disposizione attraverso 5 utili consigli!

I "breeder" della Philosopher Seeds sono in costante attività per sviluppare varietà autofiorenti sempre più innovative. Grazie alla collaborazione di coltivatori e persone coinvolte in questo progetto, la Philosopher Seeds è riuscita a raccogliere diverse informazioni su tutte le varietà da loro prodotte, mettendo a disposizione della comunità cannabica questo interessante articolo sui 5 migliori consigli per coltivare piante di Cannabis autofiorenti. Questi suggerimenti vi saranno di grande aiuto per seguire correttamente il vostro "giardino de cannabis", ottenendo i migliori risultati da ognuna delle varietà autofiorenti create da questa eccezionale banca del seme.

1. Un unico trapianto e dimensioni del vaso

Le varietà autofiorenti hanno un periodo di sviluppo stabilito a priori nella propria genetica. Queste piante, infatti, richiedono appena 60-70 giorni per completare il loro ciclo di vita (crescita vegetativa/fioritura). Pertanto, il numero di trapianti e le dimensioni del vaso sono due fattori molto importanti da considerare quando si vogliono ottenere risultati ottimali. Quando un seme autofiorente germina dev'essere piantato direttamente in un vaso da 11-18 litri, al fine di realizzare un solo trapianto. Se a questo aggiungiamo anche una buona illuminazione, allora avremo la possibilità di ottenere le migliori prestazioni da ogni pianta coltivata. Se prendiamo come esempio la varietà di Cannabis Fraggle Skunk Auto, spingendo ai limiti il suo potenziale, si potranno ottenere fino a 100-125 grammi per pianta.

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2. Perfette per la coltivazione outdoor fuori stagione e in zone prossime all'equatore.

La fioritura di queste piccole bellezze non viene innescata dalle ore di luce ricevute. Dopo circa 30 giorni dalla germinazione, iniziano a sviluppare i loro grappoli floreali, in tempi estremamente ridotti. Nelle zone vicine all'equatore, dove il fotoperiodo solare è costante (12 ore di luce e 12 di oscurità) e le piante di marijuana ricevono una quantità maggiore di luce nelle loro prime settimane di vita, i semi autofiorenti sono la scelta ideale. Molto facili da coltivare e pronte per essere raccolte dopo appena 60-70 giorni dalla germinazione, queste varietà sviluppano cime molto compatte ed aromatiche (come nel caso della varietà di marijuana Cheesy Auto), sprigionando profumi inebrianti ed intensi.

Per quanto riguarda la coltivazione outdoor fuori stagione, le varietà automatiche prediligono i primi mesi della bella stagione, primavera-estate. Grazie a questa loro particolarità, avremo la possibilità di coltivare piante nei primi 70 giorni di stagione primaverile (a seconda dell'emisfero in cui si coltiva) e, successivamente, avviare una seconda coltivazione, germinando i nuovi semi in piena estate e raccogliendo i loro frutti nelle prime settimane d'autunno (a seconda dell'emisfero in cui si coltiva). Si tratta di colture precoci a ciclo breve che permettono di raccogliere in tempi estremamente ridotti.

3. Il fotoperiodo ideale per le varietà autofiorenti

Per consentire alle piante di sviluppare cime compatte e, così, ottenere le migliori rese produttive, bisogna, oltre ad assicurare ampi spazi per la loro crescita (è sempre raccomandabile non coltivare queste varietà in spazi ridotti e con lampade a basso consumo energetico), fornire un fotoperiodo di 20 ore di luce e 4 di buio durante le prime 3-4 settimane di vita (a seconda della varietà coltivata), fino a raggiungere l'altezza desiderata.

Trascorso questo periodo di tempo, si potrà ridurre il fotoperiodo a 12 ore di luce e 12 di buio. Con questa tecnica, avrete modo di ottenere cime molto più compatte in un periodo complessivo di fioritura più ridotto. La maggior parte delle varietà autofiorenti della Philosopher Seeds sono pronte per essere raccolte dopo 60-70 giorni (dalla semina al raccolto), a seconda dei fenotipi coltivati.

4. Solo in caso di illuminazione a basso consumo e di spazi limitati

Le piante automatiche si comportano molto bene anche in spazi ridotti e in coltivazioni con lampade a basso consumo energetico, come l'illuminazione a LED. Questi tipi di coltivazione devono essere gestiti diversamente da quanto detto in precedenza, dato che in quel caso si stavano considerando spazi di coltivazione più ampi per lo sviluppo delle piante. Ora, invece, vogliamo coltivare piante con dimensioni più ridotte, cercando di non superare le altezze da noi desiderate e consentendo alle piante di fiorire correttamente in spazi più ristretti, di appena 60-90 centimetri.

A differenza dei suggerimenti proposti finora, il nostro principale obiettivo è quello di coltivare piante in vasi di dimensioni più ridotte (a seconda dello spazio a nostra disposizione). Ci stiamo riferendo a vasi da 2-5 litri. Nel momento in cui le radici inizieranno a colonizzare la parte inferiore del vaso, la fase di fioritura verrà innescata, indipendentemente dalle dimensioni raggiunte dalla pianta in quel momento.

5. Il substrato e le sostanze nutritive per le varietà autofiorenti

È molto importante usare substrati capaci di soddisfare tutte le esigenze delle varietà automatiche. Per queste particolari genetiche si devono utilizzare substrati con una buona ossigenazione, in modo da permettere alle radici di svilupparsi rapidamente nelle prime settimane di crescita. Un apparato radicale ben sviluppato si traduce in rese produttive più elevate. Aggiungendo fibra di cocco ad una buona miscela di terriccio, in una percentuale del 15%, insieme ad uno stimolante ricco in auxine nei primi 30 giorni di vita, vi permetterà di coltivare piante rigogliose e sane.

Le concentrazioni di azoto nel terreno non devono essere troppo alte ed il substrato dev'essere adeguatamente concimato. Non è consigliabile utilizzare substrati della tipologia "All-Mix", ricchi in sostanze nutritive. Le piante rischierebbero di soffrire una sovraconcimazione nei primi giorni di vita, e questo ostacolerebbe la normale crescita e le rese finali di ogni pianta. I migliori risultati si ottengono con substrati "Light Mix" (tra cui raccomandiamo quelli elaborati dalla Plagron), con concentrazioni più basse di sostanze nutritive. Si possono ottenere ottimi risultati anche usando substrati inerti, come la fibra di cocco, o sistemi idroponici, particolarmente indicati per i coltivatori più esperti.

Conclusioni

Queste varietà offrono eccezionali alternative per coltivare la Cannabis, permettendo di adottare tecniche colturali sempre più innovative e ampliando le possibilità per i coltivatori di tutto il mondo. Nel mercato attuale, sono sempre di più le banche del seme che inseriscono nei propri cataloghi queste particolari genetiche. A questo punto spetta solo a voi scegliere una buona varietà autofiorente, come quelle prodotte dalla Philosopher Seeds, disponibili da Zamnesia. Preparatevi a divertirvi coltivando ognuna delle loro eccezionali varietà automatiche.

Miguel Antonio Ordoñez
Miguel Antonio Ordoñez
Con una laurea AB in Mass Media e comunicazione, Miguel Ordoñez scrive da oltre 13 anni e si occupa di contenuti relativi alla cannabis dal 2017. La ricerca continua e meticolosa, insieme alla sua esperienza personale lo hanno aiutato a costruire una conoscenza abbastanza profonda sull’argomento.
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