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Come Staccare I Residui Appiccicosi Della Cannabis Dalle Dita
4 min

Come Staccare I Residui Appiccicosi Della Cannabis Dalle Dita

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Imparate ad eliminare facilmente i tricomi delle cime di cannabis appiccicati sulle dita. Semplici trucchi e rimedi naturali per pulire efficacemente la pelle.

Se non siete nuovi in questo campo, saprete già a cosa ci riferiamo con il problema delle "dita appiccicose". Oltre ad essere una sensazione molto fastidiosa, toccarsi inavvertitamente un occhio con le dita sporche di resina può provocare un forte e persistente prurito (e grattarsi ripetutamente con le nocche può peggiorare solo la situazione).

Ma questa è solo la punta dell'iceberg. Se siete coltivatori di cannabis, saprete a cosa andare incontro durante una lunga sessione di "trimming" per ripulire le cime dalle parti vegetali superflue. È quasi impossibile lavorare per diverse ore tagliuzzando con un paio di forbici un gran numero di infiorescenze senza essere colti dall'irrefrenabile desiderio di fumare, bere o andare in bagno. In questi casi, a prescindere dall'u

so dei guanti in silicone, le dita appiccicose possono creare alcuni sgradevoli problemi. I guanti sono sicuramente una valida soluzione, in quanto si possono togliere e sostituire al momento di proseguire con i lavori. Tuttavia, in molti preferiscono andare avanti trascurando l'importanza di rimettere i guanti per maneggiare nuovamente le cime.

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Quasi come se fossero avvolte in un forte campo magnetico generato da forze invisibili, le dita appiccicose sono le responsabili della rottura di numerosi bicchieri. Anche la caduta di una lattina su una scrivania dopo aver fatto un paio di sorsi è un altro degli episodi più frequenti vissuti dai trimmer meno esperti.

O l'accensione con le dita appiccicose di un accendino che, dopo pochi giri di rotella, tende quasi sempre a bloccarsi. Per non parlare di chi si è ritrovato in bagno lottando con la carta igienica avvolta tra le mani. Se avete i capelli lunghi fate molta attenzione a non toccarveli. Anche una leggera raddrizzata alla frangia con le mani potrebbe rivelarsi una cattiva idea. Come vedete l'elenco sembra infinito!

I tricomi possono appiccicarsi a qualsiasi superficie e materiale. Ma non lasciatevi scoraggiare. C'è una soluzione per tutto e vi mostreremo la facilità con cui si possono eliminare rapidamente ed efficacemente i residui di resina della cannabis.

FARE CON LE DITA UNA PALLINA DI HASHISH

Fare Con Le Dita Una Pallina Di Hashish

Ovviamente, questa è la migliore strategia che possiate mai adottare. Non è forse la tecnica più semplice e veloce, ma in molti la usano per sfruttare fino all'ultima particella di resina. Quando viene realizzata correttamente, questa tecnica è efficace anche su guanti in gomma e silicone. In alcuni casi è addirittura più facile rimuovere la resina dai guanti che dalle mani.

Il principio è quello di strofinare leggermente le dita per surriscaldare i tricomi e, dopo pochi istanti, esercitare maggiore pressione facendo movimenti circolatori. Poco a poco noterete come tra le dita si inizieranno a formare piccoli grumi appiccicosi con il tipico aspetto dell'hashish. In un primo momento saranno grandi come granelli di sabbia e con una consistenza poco incoraggiante.Tuttavia, con una buona dose di pazienza e costanti movimenti rotatori, i vari residui di hashish inizieranno ad attaccarsi l'uno all'altro. Ormai il gioco è fatto.

Iniziate a schiacciare con maggiore forza le dita per dare forma ad una piccola pallina di hashish compatta, sufficientemente appiccicosa da portarsi dietro anche i tricomi accumulatisi in altre zone della pelle. Gradualmente noterete come le dita si ripuliscono risultando meno appiccicose, mentre voi vi ritroverete tra le mani un magnifico hashish di primissima qualità.

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USARE ALCOOL

Usare Alcool

Questo è sicuramente il metodo più veloce ed efficace per eliminare qualsiasi residuo di resina. Quasi tutti i tipi di alcool hanno la capacità di sciogliere la resina su qualsiasi superficie. L'unica limitazione può essere la concentrazione del liquido, ma se l'alcool è puro, o quasi, allora non dovreste avere problemi. Il classico alcool disinfettante è il più usato, ma funziona altrettanto bene anche l'alcool isopropilico.

Altre soluzioni alcoliche efficaci sono il metanolo e l'etanolo. Ciò significa che potrete ottenere buoni risultati anche con vodka, gin o whisky, ma non saranno mai così rapidi come l'alcool puro. Anche la birra contiene alcool, ma la sconsigliamo vivamente. Inoltre, ricordatevi che l'alcool è altamente infiammabile, per cui evitate di avvicinarvi a fiamme o scintille.

Chi di voi avesse una pelle delicata e sensibile dovrebbe evitare l'alcool, in quanto è un potente agente disidratante che tende a lasciare la pelle molto asciutta.

USARE OLI

Usare Oli

Gli oli non sono efficaci quanto l'alcool, ma rimangono comunque una valida alternativa. Inoltre, applicare queste sostanze sulle mani aiuta ad ammorbidire la pelle, lasciando profumi molto piacevoli. Gli oli che vi proponiamo qui di seguito non sono né infiammabili né pericolosi, per cui potrete usarli ed accendervi subito dopo una canna senza correre alcun rischio.

L'olio vegetale è presente in quasi tutte le cucine del mondo, ma non offre gli stessi odori dolciastri dell'olio di cocco. Anche l'olio di oliva offre ottimi risultati, senza parlare della margarina o addirittura del burro di arachidi. L'importante è che vi ricordiate che, a differenza dell'alcool, questi rimedi naturali non evaporano e lasciano una pellicola grassa ed oleosa sulla pelle. Vi consigliamo quindi di usarli vicino ad un lavandino.

USARE QUALCOSA DI LEGGERMENTE ABRASIVO

Usare Qualcosa Di Leggermente Abrasivo

Si tratta di un vecchio e collaudato trucco da meccanico che si basa sul principio della cartavetro e della sua capacità di levigare le superfici. In questo caso, l'idea è quella di rimuovere meccanicamente la resina dalle mani, strofinandole su qualcosa di piccolo ed abrasivo, senza danneggiare la pelle. I migliori materiali per applicare questa tecnica sono la sabbia, il sale da cucina ed il bicarbonato di sodio.

Strofinando le dita appiccicose in queste tre polveri riuscirete a rimuovere gran parte dei residui, ma combinando questa tecnica con il precedente suggerimento potrete ottenere risultati ancora più soddisfacenti. Una miscela di sale ed olio può risultare infatti molto efficace. Sul mercato si possono trovare diversi prodotti appositamente formulati per rimuovere i residui più appiccicosi, come ad esempio il Swarfega. Un'altra valida alternativa è lo zucchero con un detersivo per piatti.

IN CONCLUSIONE

Come Staccare I Residui Appiccicosi Della Cannabis Dalle Dita Conclusione

Le dita appiccicose sono un gradito inconveniente a cui non ci si può sottrarre durante una sessione di "trimming". D'altronde, sono la chiara espressione di una manicure di cime di primissima qualità ricoperte di abbondante resina o il risultato di una corsa a braccia aperte in un campo di marijuana. Rientra tra quelle problematiche che potremmo definire come un "problema di lusso"!

A seconda della quantità di residui appiccicati alle dita, cercate sempre di fare del buon hashish. In un primo momento potrebbe sembrare frustrante, ma con una certa pratica vi assicuriamo che rimarrete piacevolmente sorpresi dalla qualità che otterrete. Le migliori charas indiane vengono inizialmente realizzate usando la tecnica dello strofinamento tra le dita, anche se vengono ulteriormente elaborate ed impastate con i palmi delle mani.

Molti coltivatori usano vassoi per la manicure dotati di un piccolo scomparto dove raccolgono poco a poco tutti i tricomi che si separano dalle cime. È sorprendente vedere la quantità di tricomi che possono ricadere su una superficie di lavoro e la facilità con cui possono essere raccolti. Che lo consumiate sotto forma di hashish pressato o direttamente come kief, avrete la possibilità di assaporare i deliziosi sapori delle ghiandole di resina nella loro forma più pura.

Luke Sumpter
Luke Sumpter
Con una laurea in Scienze Cliniche e della Salute ed una passione per la coltivazione delle piante, Luke Sumpter ha lavorato negli ultimi 7 anni come giornalista professionista e scrittore di articoli al confine tra cannabis e scienza.
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