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I 5 Principali Cactus Mescalinici
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I 5 Principali Cactus Mescalinici

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La mescalina occupa il prestigioso podio degli allucinogeni presenti in natura, alla pari di DMT e psilocibina. L'alcaloide può trovarsi in svariate specie di cactus. Ecco i principali 5 cactus di tutto il mondo che contengono mescalina.

I cactus mescalinici hanno il loro posto nel pantheon delle piante e funghi enteogenici del mondo, insieme ad altre quali Banisteriopsis caapi e funghetti psilocibinici. Esistono in tutto il mondo numerose varietà di cactus che contengono mescalina, delle quali il più famoso è probabilmente il peyote.

Questi cactus sono noti per possedere proprietà psicoattive, a causa della presenza della mescalina, un alcaloide feniletilamminico. La mescalina è stata culturalmente impiegata nell'antichità, ed è tuttora in uso al giorno d'oggi con finalità sia ricreative che spirituali/religiose. La mescalina è nota per essere un potente allucinogeno, ma meno di psichedelici quali lo LSD.

EFFETTI DELLA MESCALINA

Gli effetti della mescalina comprendono alterazioni della percezione, degli schemi di pensiero, delle capacità decisionali, ed effetti fisici come vertigini, dilatazione delle pupille e difficoltà di coordinazione motoria. Le esperienze con la mescalina sono a volte descritte come molto visuali, piacevoli, euforiche, ed illuminanti. Tuttavia, in modo analogo ad altre sostanze psicoattive, la mescalina può anche provocare sensazioni di ansia. La mescalina esercita i suoi effetti legandosi con quasi tutti i recettori della serotonina nel cervello. Qui di seguito trovate la nostra lista dei 5 principali cactus mescalinici e delle loro singolari caratteristiche.

PEYOTE: IL SACRO

Peyote
Lophophora Williamsii

Il peyote, scientificamente noto come Lophophora williamsii, è stato usato in forma rituale da varie culture per lunghissimi periodi di tempo. Il cactus veniva considerato un dio vivente, ed è stato impiegato dai popoli Tonkawa, Mescalero, e Lipan Apache del Messico settentrionale per almeno 5700 anni. Il suo uso è stato anche attestato nel sudovest degli Stati Uniti, da parte delle popolazioni Comanche e Kiowa.

Il peyote è un cactus piccolo e privo di spine, che cresce in un ammasso a forma di bulbo chiamato bottone. Il cactus viene coltivato per il suo uso enteogenico, ma in natura gli è stato assegnato uno stato di conservazione vulnerabile.

Il peyote può crescere fino ad un'altezza di 2-7cm, e raggiungere un diametro di circa 4-12cm. Le piccole dimensioni ed i lunghi tempi di crescita del cactus peyote lo rendono una pianta piuttosto pregiata. Il peyote sviluppa fiori esteticamente apprezzabili, rosa o bianchi con toni gialli e rossicci, che si aprono durante la giornata. Il cactus fiorisce in maniera irregolare, e reca frutti piccoli ed oblunghi.

Il peyote contiene circa lo 0,4% di mescalina quando è fresco, e circa il 3-6% se essiccato. Il peyote è disponibile da Zamnesia in numerose misure, da 1-2cm a 10-15cm.

CACTUS SAN PEDRO: IL CLASSICO

SAN PEDRO CACTUS: THE CLASSIC
Echinopsis Pachanoi

San Pedro, noto anche con i nomi di Echinopsis pachanoi (precedentemente Trichocereus pachanoi) e Huachuma, nasce nelle regioni montagnose di Perù e Ecuador, ad altitudini di 2000-3000 metri. Lo si può trovare anche in regioni delle Ande fra Argentina e Bolivia. Il San Pedro è stato impiegato nel corso della storia in contesti sciamanici. 

Il San Pedro differisce in maniera sostanziale dal peyote, rispetto alla velocità di crescita ed alle dimensioni. Il cactus può crescere in maniera impressiva di 30-40cm ogni anno, raggiungendo altezze mastodontiche di 3-6 metri, e diametri di 6-15cm. Il cactus produce sette spine giallo-brune su ogni areola, anche se talvolta rimane privo di spine. Produce fiori bianchi all'estremità dei suoi steli.

Avendo evoluto in ambienti aspri ed estremi, il San Pedro è di facile coltura nella maggioranza delle aree geografiche. Il cactus richiede un terreno fertile e con buon drenaggio. Questi cactus hanno bisogno di venir innaffiati solo una volta alla settimana in autunno, ed ogni 2-3 settimane durante l'inverno. Durante l'estate, il San Pedro può venir innaffiato fino a 3-5 volte alla settimana. Il San Pedro è disponibile da Zamnesia in 3 misure: piccolo (10-11cm), medio (25-30cm) e grande (50-60cm).

ECHINOPSIS ZAMNESIANA: LA NOSTRA VARIETÀ

Echinopsis zamnesiana
Echinopsis zamnesiana

Echinopsis zamnesiana deriva dall'originale Echinopsis, un noto genere di cactus che è stato utilizzato per oltre 2000 anni da antichi sciamani nel corso di rituali religiosi. Ingerendone una piccola quantità, si dice che sbarazzasse chi lo consumava dagli spiriti maligni, lasciando entrare quelli benigni. Oggi, grazie a Zamnesia, abbiamo la Echinopsis zamnesiana, una variante speciale, ideale per gli usi moderni. Questo cactus è traboccante dell'alcaloide psicoattivo mescalina, e regala un'esperienza psichedelica con poche uguali. 

Echinopsis zamnesiana cresce alta e slanciata, ed esibisce un aspetto unico. Questo ceppo fuoriclasse sviluppa piccole propaggini spinose che crescono lungo il cactus, e gli danno un aspetto sovrannaturale simile a quello di Echinopsis pachanoi ed Echinopsis lageniformis. 

In generale, Echinopsis zamnesiana è un cactus facile da coltivare. Richiede pochissimo mantenimento, specie in raffronto all'enorme ricompensa che questa potente pianta dà a chi la consuma.

LOPHOPHORA DECIPIENS: UN PEYOTE A CRESCITA PIÙ RAPIDA

Lophophora Decipiens
Lophophora Decipiens

Il Lophophora decipiens veniva un tempo classificato come sottospecie di Lophophora williamsii, ma viene ora considerato come una specie a sé stante. Sono comunque simili, ma certe leggere differenze hanno condotto a questa riclassificazione. Il Lophophora decipiens è noto per produrre piante più grandi più rapidamente, un fattore questo che potrebbe renderlo molto più apprezzato da coltivatori e psiconauti che desiderano ottenere un raccolto in un più breve periodo di tempo. Entrambe le specie contengono anche all'incirca la stessa quantità di mescalina.

I coltivatori possono anche ricorrere a metodi di coltura per sottoporre a stress il Lophophora decipiens, aumentando in questo modo le quantità di mescalina prodotte. Questi metodi comprendono un aumento dell'esposizione al sole ed al calore, l'incremento dei livelli di azoto, e la privazione d'acqua. Lophophora decipiens è disponibile da Zamnesia in numerose misure, che variano dai 5-6 cm ai 15-17cm.

Video id: 256739712

TORCIA BOLIVIANA: RICCA DI MESCALINA

Torcia Boliviana
Echinopsis Lageniformis

La torcia boliviana, nota anche come Echinopsis lageniformis o Achuma, e nota precedentemente come Trichocereus bridgesii, è un cactus che si trova sulle montagne della Bolivia. La torcia boliviana è un cactus mescalinico un poco meno conosciuto. È una specie che cresce rapidamente, alta e colonnare. Proprio come altri cactus mescalinici, la torcia boliviana è anch'essa stata impiegata per un lungo periodo di tempo come pianta psicoattiva nell'ambito di cerimonie sciamaniche delle culture indigene.

La torcia boliviana può crescere fino ad altezze di 2-5 metri, e raggiungere diametri di 15-20cm. Il cactus presenta spine che vanno da un color miele al bruno, e crescono sui nodi in gruppi di quattro. La torcia boliviana è considerata una delle specie più potenti di cactus mescalinici, con un contenuto dello 0,56% dell'alcaloide in estratto secco.

La torcia boliviana è uno dei cactus mescalinici più facili da coltivare, ed in natura è molto resistente e robusto. Questo cactus ha bisogno di essere innaffiato una volta ogni 2-3 settimane in inverno, e circa 3-5 volte alla settimana in estate. Per essere sicuri di non innaffiarlo in maniera eccessiva, fate un buco nel terreno del recipiente in cui lo state coltivando, e piazzate il contenitore in una vaschetta poco profonda riempita d'acqua. In questo modo il terreno assorbirà i livelli d'acqua sufficienti per saturarsi, senza però affogarsi. La torcia boliviana è disponibile da Zamnesia in 3 misure: piccola (10-11cm), media (25-30cm) e grande (50-60cm).

Luke Sumpter
Luke Sumpter
Con una laurea in Scienze Cliniche e della Salute ed una passione per la coltivazione delle piante, Luke Sumpter ha lavorato negli ultimi 7 anni come giornalista professionista e scrittore di articoli al confine tra cannabis e scienza.
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