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Come i Pannelli Solari Potrebbero Rivoluzionare le Coltivazioni Indoor
4 min

Come i Pannelli Solari Potrebbero Rivoluzionare le Coltivazioni Indoor

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L'installazione di pannelli solari per un impianto di coltivazione indoor riduce drasticamente i consumi d'energia e, di conseguenza, le bollette della luce.

Le coltivazioni indoor richiedono alti consumi d'energia. Basti pensare che circa l'1% dell'energia elettrica totale degli Stati Uniti va alle coltivazioni di piante indoor. Si tratta di un dato di fatto. Si stima, inoltre, che questi consumi siano destinati a crescere fino al 3% entro il 2035. Tutte le attrezzature impiegate nella produzione di cime di alta qualità consumano 13.000 kWh di elettricità all'anno in una stanza di coltivazione da 3,5m3. Inoltre, le stesse attrezzature usate per lunghi periodi di tempo per garantire una crescita sana e vigorosa delle piante producono grandi quantità di CO2. Per darvi un'idea delle proporzioni, un chilo di cime genera circa 4,3 tonnellate di anidride carbonica. Fino ad oggi, l'impatto sullo strato d'ozono delle coltivazioni indoor non era mai stato misurato, data la segretezza dei processi produttivi coinvolti. Tuttavia, grazie alle riforme sulla marijuana approvate di recente in diverse parti del mondo, iniziano ad essere pubblicate le prime stime relative a questa coltura. Oggi, possiamo dire che la coltivazione indoor non può essere considerata un business "eco-friendly".

Fortunatamente, esistono alcuni metodi che potrebbero risolvere suddetti problemi. Uno potrebbe essere quello di spostare le coltivazioni indoor all'aria aperta, tornando alle vere origini della coltura della Cannabis. Il sole si prenderà cura dell'illuminazione delle piante, mentre il vento sarà il loro sistema di ventilazione naturale. Purtroppo, si tratta di un metodo non percorribile da tutti. Molti Paesi, infatti, non hanno ancora superato gli ostacoli del proibizionismo e i coltivatori si vedono costretti a mantenere le proprie piantagioni nascoste in ambienti indoor. Un altro metodo che potrebbe ridurre i consumi è legato ancora una volta al sole, ma in un contesto diverso. Stiamo ovviamente parlando dei pannelli solari.

Sperimentazione di impianti solari per colture indoor

Le coltivazioni indoor alimentate dal sole non sono una novità. Il principale problema di una Grow Room è la sua bassa efficienza nei consumi, ma grazie ai pannelli solari i costi potrebbero diminuire e le colture indoor diventare più efficienti. Quello che inizialmente poteva essere un problema sta lentamente diventando un interessante progresso energetico. Tuttavia, la scarsa familiarità dei coltivatori verso questi impianti sta limitando la loro diffusione. Ovviamente, le persone interessate ad ottenere solo i migliori risultati si affideranno a sistemi colturali già usati e comprovati, invece di azzardare una coltivazione con impianti dalle funzionalità ancora poco chiare. Inoltre, un coltivatore tende ad avere sempre poco margine per la sperimentazione, in quanto gli eventuali errori potrebbero comportare gravi perdite nella produzione e, di conseguenza, nei guadagni.

In questi ultimi 8 anni la produzione di fonti d'energia rinnovabili è decollata, in gran parte dovuto all'elevata fabbricazione di questi dispositivi in Cina. Allo stesso tempo, abbiamo assistito ad un progresso tecnologico esponenziale che ha permesso di inserire le energie rinnovabili in scenari prima inimmaginabili. Tuttavia, l'energia solare che, nel nostro caso, andrebbe ad alimentare le potenti luci a pressione di sodio per la coltivazione indoor potrebbe generare alcuni problemi. Prima di tutto, bisognerebbe immagazzinare elevate quantità d'energia. Ciò comporterebbe l'installazione di pesanti batterie su superfici piuttosto grandi. L'ideale sarebbe utilizzare lampade a LED o CFL a basso consumo energetico, in modo da ridurre gli spazi richiesti dalle batterie, ma un coltivatore sarebbe disposto a passare ad un'illuminazione a LED o CFL? Un'alternativa potrebbe essere quella di adottare impianti ibridi, ovvero usare sia l'energia elettrica che quella solare. In questo modo si potrebbe risolvere il problema ottenendo importanti benefici, dato che si riuscirebbe a ridurre sensibilmente la bolletta della luce.

Tuttavia, per chi fosse intenzionato a coltivare indoor con impianti alimentati esclusivamente da energia solare, c'è ancora una speranza, grazie alle innovazioni nel campo dello stoccaggio d'energia elettrica. Oggi, possiamo trovare batterie capaci di fornire 10kWh, alimentate solo da fonti d'energia rinnovabile. Inoltre, si tratta di dispositivi che possono essere ricaricati da casa con la normale energia elettrica, sfruttando magari le fasce orarie meno care. In questo modo le coltivazioni verrebbero alimentate da impianti ibridi. Queste batterie potrebbero essere installate in gruppi da nove unità, generando sufficiente energia da far volare un Boeing per un paio d'ore... o almeno queste sono le informazioni che circolano. L'esempio più rappresentativo di una batteria solare di alta gamma è quella fabbricata da Tesla, un'invenzione lanciata sul mercato circa un anno fa.

I profitti

Avventurarsi nella coltivazione indoor sfruttando fonti di energia rinnovabile non è una decisione "low-cost". Come potrete immaginare, una batteria da 10kWh prodotta dalla Tesla non è alla portata di tutti e non può essere acquistata nel negozio di ferramenta vicino a casa. Inoltre, i pannelli solari possono pesare ancora molto sul portafoglio, ma i prezzi possono variare a seconda del Paese. Se, ad esempio, consideriamo che una Grow Room da 0,6x0,6 metri richiede circa 2kW ed i pannelli solari costano, in media, 7$ per watt, allora la spesa potrebbe aggirarsi intorno ai 14.000$. Ovviamente, a superfici maggiori di coltivazione corrisponderanno costi superiori. Una batteria Tesla si vende a circa 3500$, ma la vendita di una sola unità non è stata ancora contemplata. Nonostante ciò, bisogna evidenziare un fattore molto importante: questi costi verrebbero sostenuti una volta sola. Dopo aver installato i pannelli solari non bisognerà più sostenere costi per l'erogazione d'energia. Si tratta di impianti privi di costi di manutenzione (a parte qualche occasionale spruzzata di detergente per vetri) ed i pannelli non devono essere sostituiti con il tempo. È prevista una piccola riduzione nell'efficienza per ogni anno di funzionamento, ma percentuali prossime allo 0,5% sono assolutamente trascurabili, soprattutto se consideriamo che dopo 25 anni di funzionamento di un impianto fotovoltaico si ottiene ancora un 80% dell'efficienza originale. Ciò che sorprende è che esistono alcuni pannelli che mantengono e superano le loro specifiche di fabbrica anche dopo lunghi periodi di tempo. Le batterie, invece, devono essere sostituite in quanto la loro capacità diminuisce già dal primo giorno di funzionamento. Questa riduzione, ovviamente, non è lineare, ma dopo 5 anni sarà così elevata da richiedere la sostituzione della batteria. Se i costi da sostenere vi dovessero sembrare troppo elevati, considerate che le bollette della luce possono facilmente raggiungere il costo di una batteria in un paio d'anni, a seconda delle dimensioni della coltivazione.

Considerando anche i costi d'installazione per un progetto di questo tipo, si potrebbero ammortizzare gli investimenti iniziali in 3 o 4 anni. Inoltre, i progressi tecnologici offriranno sempre più alternative in questo settore ed i tempi per ammortizzare le spese saranno destinati a diminuire ulteriormente. Pensate ai vantaggi che potreste avere nel non pagare più le bollette della luce e a non dover più installare contatori supplementari per non destare sospetti per gli elevati consumi elettrici. Inoltre, non dovrete più pensare alle emissioni di anidride carbonica delle vostre coltivazioni. Nonostante ciò, dovrete anche considerare che una Grow Room di questo tipo, completamente auto-sostenibile, richiede pianificazioni e strategie logistiche meticolose, oltre ad una spesa iniziale piuttosto elevata. I coltivatori con sistemi di coltivazione già funzionanti, prive di fonti di energia rinnovabile, difficilmente considereranno questi impianti, dato che gli sforzi potrebbero rivelarsi troppo stressanti, soprattutto nelle colture più grandi. Tuttavia, per chi fosse ancora in fase di progettazione per un futuro impianto di coltivazione, i pannelli solari offrono un'ottima alternativa energetica, perché diciamocelo, le Grow Room auto-sostenibili sono sicuramente il futuro della coltivazione indoor della Cannabis.

 

Steven Voser
Steven Voser
Steven Voser è un giornalista indipendente che si occupa di cannabis. È da oltre 6 anni che scrive articoli su tutto ciò che riguarda la marijuana: come coltivarla, come godersela al meglio, l'industria in forte espansione e il torbido panorama legale che la circonda.
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